Dicono di noi

Dott. Giovanni Gorgoni, Direttore Generale ASL BAT fino al 2015, oggi Direttore Generale presso AReSS Puglia.

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“Quando si sono presentati nel mio ufficio non gli avrei dato una lira di credito. “Mi hanno fregato” – ho pensato – ma tant’era: ormai gli avevo trovato posto nella mia strettissima agenda e dovevo ballare. Saranno stati in quattro e parevano una compagnia di giro. Tutti piuttosto giovani, incluso il capocomico che solo sul documento di identità aveva superato i cinquant’anni. Fra loro anche un mio dipendente che gli aveva fatto da cavallo di Troia. Per quella volta decisi di non condurre io l’incontro dettando tempi e dialettica ma lasciandoli parlare: il più anziano illustrava il loro progetto e i più giovani accompagnavano facendo “oh issa” con gli sguardi, quasi per timore che a un certo punto io potessi sbottare educatamente con un “vi farò sapere, ora ho problemi pesantissimi con i tagli alla sanità e con le liste di attesa”. Avranno dato fondo alle parole per una buona mezz’ora, tutta finalizzata a ottenere dalla Asl solo la disponibilità periodica di una sala capiente per fare delle lezioni di clown terapia. In realtà quello che ho osservato e soppesato tutto il tempo in cui li ascoltavo non era tanto se potevo permettermi di fornire gratuitamente un locale fisico, quanto la forza della loro “visione” e la profondità della passione che la alimentava. E mano a mano che si dispiegava la loro “visione” di portare la risata nei reparti di pediatria, prendeva corpo la mia, rispolverata da qualche angolo remoto della memoria, alla voce “vorrei ma non posso”: portare la risata anche nei reparti dove è bandita come fosse “empietà e scandalo” come oncologia, geriatria, salute mentale. Ecco, quello che mi ha conquistato è stata la “visione”. Che è ben altra cosa rispetto a un “progetto”. Quest’ultimo è fatto di date di avvio, date di scadenza, risorse strumentali, materiali di consumo, ore-uomo, investimenti, obiettivi misurabili. La “visione” invece è un mondo che non c’è ancora, con un suo contenuto inedito di relazioni umane e modo di intendere la vita. È rivoluzionaria e offensiva. E forse il Paese avrebbe bisogno più di visioni che di progetti. Era quasi fatta, mancava solo la zampata finale. Smettono di parlare e gli propongo: “sala accordata ma il corso lo finanzia la Asl e voi in cambio imbrattate per un anno i nostri ospedali con i vostri sorrisi”. Abbiamo finanziato il primo corso sulla base di un loro preventivo sottostimato (dilettanti, ho detto che erano una compagnia di giro), si sono formati una trentina di clown dottori che hanno praticato le nostre corsie ospedaliere e la “nostra visione” ha preso il largo.